La MARKUS ZOHNER THEATER COMPAGNIE, nel 2012 ha compiuto 25 anni di attività teatrale in Ticino e ha deciso di cambiare struttura, visione, obiettivi, modificando persino il proprio modo di lavorare e di concepire le proprie produzioni ed i propri progetti. La compagnia è nata nel 1987 con il nome di “Partner & Partner Theatre” e da allora ha realizzato numerosi spettacoli teatrali contraddistinti da una peculiare intensità e da un’elevata qualità artistica. Ha presentato le proprie produzioni in teatri e festival di tutto il mondo, ricevendo molteplici premi teatrali, fra cui il prestigioso Premio Svizzero della Scena.
Dal 2012, la MARKUS ZOHNER ARTS COMPANY ha cambiato radicalmente il proprio modo di creare progetti teatrali ed artistici. Dopo 25 anni di attività artistica, si aspira a superare la produzione di progetti isolati e si vuole dar luce ad un concetto artistico più grande. In un mondo culturale completamente cambiato, concentrare forze, visioni ed idee creative in maniera più incisiva ed efficace è apparsa, non solo come una necessità, ma anche come una sfida artistica innovativa. L’intento è stato e continua ad essere quello di sviluppare un grande tema, profondo ed importante, che potesse fungere da fil rouge per i progetti teatrali ed artistici dei successivi tre anni. Gli spettacoli sono uniti da un tema comune che li pone in una prospettiva superiore.

I frutti di questo progetto cominciano già a maturare. Per il pubblico e per la compagnia, l’interesse per le singole produzioni è diventato più forte, poiché sono interconnesse e si possono nutrire a vicenda. La creazione di un orizzonte temporale più lungo e di un concetto tematico più grande sta permettendo alla compagnia di avvalersi di risorse creative, umane e finanziarie in modo più sostenibile.
Anche la visione creativa si è innalzata: il traguardo non è la prossima produzione, o la prossima stagione teatrale, ma la ricerca di una coerenza e di una continuità artistica per tutte le produzioni ideate per i prossimi tre anni. Già in partenza il quadro generale è stato tracciato e questa visione superiore continua a generare molta energia. Il progetto triennale sta guidando la compagnia passo dopo passo e il lavoro creativo può svilupparsi in modo più intenso. La nuova cadenza triennale richiede da parte di chi partecipa al progetto artistico un impegno maggiore: la compagnia non assume più attori adatti ai singoli ruoli di una determinata produzione, ma artisti che siano sedotti dal tema artistico sovrastante e che aspirino a farlo crescere.
Unite dall’evoluzione creativa di più ampio respiro, le persone coinvolte stanno dando vita, giorno dopo giorno, ad una vera e propria compagnia artistica e culturale. Il concetto di progetto triennale rappresenta una nuova dimensione di creazione teatrale in Ticino.
Dopo profonde riflessioni ispirate dal desiderio di arricchire il proprio modus operandi, la compagnia ha scelto un tema da grande fascino per la creazione artistica : The CUT, il taglio.
Si tratta di un tema importante e culturalmente interessante perché alimenta innumerevoli livelli di lettura, invita ad adoperare angolature insolite per trattarlo e le sue molteplici accezioni fungono da vero e proprio catalizzatore di creatività.
Cut in inglese indica sia il taglio come sostantivo sia l’azione di tagliare come verbo to cut: in ambedue i casi comporta un gesto attivo che introduce un cambiamento della situazione esistente. E il cambiamento con l’insieme dei suoi risvolti positivi e negativi è un elemento essenziale per una storia, uno spettacolo e per ogni forma di espressione artistica.

Chi taglia compie un’azione incisiva che trasforma il mondo. Dopo un taglio, la situazione è diversa da prima, in meglio o in peggio. Tutte le persone operano dei tagli più o meno futili con frequenza quotidiana. Un bambino ritaglia un suo disegno, si taglia il pane per condividere un pasto. Ma c’è chi taglia per mestiere e i tagli diventano allora particolarmente suggestivi. Con ingente precisione il chirurgo taglia per curare: asporta un tessuto deteriorato, un tumore o un organo disfunzionante, salda ossa frantumate e ripristina funzioni vitali del corpo. Anche in chirurgia estetica si incide la cute per tirare, rimodellare, sostituire o impiantare, e l’intento questa volta è di modificare l’aspetto fisico di una persona. Il boscaiolo recide gli alberi per la cura del bosco o per attingere alla legna come combustibile, come materiale di costruzione o come materia pregiata da arredamenti d’interni. Il macellaio lavora la carne, ammazza, divide, affetta. Il mondo delle fiabe ci tramanda un taglio carico di simbologie e significati. Il cacciatore taglia la pancia del lupo, cappuccetto rosso e sua nonna sono libere. I tagli intesi in modo figurato costituiscono il fulcro di molte trame teatrali. Quando si taglia una relazione, i cuori si spezzano, quando si taglia con il passato, una svolta importante avviene. Gruppi interi di persone possono essere tagliati fuori dalla società, creando isolamento ed esclusione. Possiamo tagliare le gambe a qualcuno, impedendogli di raggiungere il proprio traguardo. Anche le spese si tagliano, o l’acqua e l’elettricità. Un taglio, un’interruzione nel rifornimento di energia crea enormi disagi a chi la subisce. Una decisione è una forma di taglio perché comporta l’abbandono di tutte le possibilità che non sono state selezionate. Questi esempi illustrano quanto sia vasto il tema del taglio. Un taglio – C.U.T.! – può uccidere e può far sopravvivere. Ma fa sempre male, e attraverso il dolore che comporta, induce un cambiamento: il mondo dopo un taglio è diverso. Questo potere di trasformare la realtà conferisce a C.U.T.! una travolgente forza evocatrice che funge da fonte d’ispirazione ideale per un triennio di attività artistica e culturale.

C.U.T.! Il tema del “taglio”: una scelta incisiva

Format : CUT