OLTRE – Viaggio nella mente di Adolf Wölfli
19 novembre ore 18:00
La Markus Zohner Arts Company è lieta di annunciare il lancio di un’emozionante nuova produzione teatrale sulla vita e l’eredità creativa dell’artista svizzero Adolf Wölfli.
Lo spettacolo offre uno sguardo intimo nel mondo interiore di Wölfli, dando vita alla storia di un uomo che, spezzato dalle difficoltà di un’infanzia come Verdingbub, un bambino servo contadino, ha saputo creare un’enorme mole di opere d’arte, scritti e composizioni musicali.
OLTRE – Viaggio nella mente di Adolf Wölfli ritrae la difficile infanzia di Wölfli come orfano, bambino dato in affidamento e bracciante; le sue lotte e i suoi passi falsi e il suo successivo ricovero nell’ospedale psichiatrico Waldau di Berna.
Gli spettatori acquisiscono una visione di come Wölfli incanalò le sue esperienze traumatiche in una massiccia produzione creativa durante i suoi 35 anni in ospedale, tra cui oltre 1500 disegni e collage, 25.000 pagine di opere letterarie e composizioni musicali.
Luca Massaroli e Baptiste Vurlod, attori eccezionali e versatili, apportano sensibilità e profondità emotiva alle loro interpretazioni delle lotte psicologiche di Wölfli e del suo risveglio artistico. Il nuovo pezzo teatrale della Markus Zohner Arts Company offre uno sguardo commovente sulla singolare visione interiore e sul genio creativo di Adolf Wölfli.
Si raccomanda di prenotare i biglietti con anticipo. A causa della natura intima della rappresentazione, il numero di posti è limitato.
Si prega di notare che questa produzione contiene un linguaggio forte e temi per adulti, incluso riferimenti a malattie mentali, schiavitù e abusi sessuali.
Ritardatari non possono essere ammessi per questo spettacolo, a causa della sua natura intima. Si prega di assicurarsi di arrivare ben in tempo.
Lo spettacolo
Per raccontare il poliedrico artista svizzero Adolf Wölfli (1864-19930) e penetrare nel suo mondo rivoluzionario, utilizziamo la voce, il movimento, la danza, la musica, il ritmo e le proiezioni intrecciate ed elaborate come gli elementi dei suoi quadri multiformi, a cui oltre il disegno si articolano pentagrammi musicali, collages, numeri e parole.
Due attori per impersonare l’universo rivoluzionario di un artista che attraverso la malattia schizofrenica è stato rinchiuso per 35 anni in un ospedale psichiatrico, dando vita a un’incessante produzione di migliaia di disegni, una monumentale biografia fantastica di 25’000 pagine da lui rilegata in 45 volumi, una marcia funebre incompiuta di 8’300 pagine, quaderni geografici e algebrici, e altro ancora.
Attraverso la sua arte e la sua vita, Luca Massaroli e Baptiste Vurlod accompagnano un pubblico ristretto a un approccio intimo con la pazzia, la creazione, l’entusiasmo, la necessità di esprimersi di questo visionario che ha anticipato Andy Warhol, Picasso, Apolinnaire, Man Ray, Dalì, Magritte. Quasi illetterato, sapeva appena scrivere e a far di conto come insegnatogli alla scuola elementare, eppure, usando solo carta e matite colorate, ha esplorato un mondo immaginifico di colori, parole e musica oltre lo spazio e il tempo, libero da qualsiasi rimando artistico dell’epoca e dando vita a un’opera geniale.
Adolf Wölfli e il suo mondo
Adolf Wölfli, essendo stato espulso da un mondo a lui ostile e brutale, ha attraversato il confine, il borderline, per potersi creare un nuovo mondo, un mondo suo, un mondo nel quale gli era possibile vivere. Inventandosi un suo passato diverso, è riuscito a crearsi una nuova vita, una vita con un passato immaginario, una vita che solo era possibile in una realtà nuova, diversa da quella brutale, una realtà solo sua, positiva, una realtà all’interno della quale riusciva a trasformare i dolori in colori, le urla in note, gli incubi in parole. Una realtà che le persone rimaste al di là del confine, del borderline, hanno chiamato pazzia.
Nella creazione di OLTRE – Viaggio nella mente di Adolf Wölfli ci interessa specificatamente questo passaggio, questa rottura di un confine che separa il mondo in regola con le normative sociali da quello nel quale vigono altre regole, altri tipi di logica, altre necessità e altre maniere di comportarsi. Sempre questo passaggio da una parte all’altra del borderline è dettato da dolori immensi, è frutto di sofferenze enormi. Detto all’inverso: senza pressione, senza forte necessità e senza sofferenza l’uomo non attraverserebbe questo tipo confine.
Nel caso di Adolf Wölfli questa pressione proveniente da sofferenze legate alla sua storia personale è stata ingente e, nonostante tutte le problematiche annesse, per sua fortuna ha trovato rifugio e protezione dalle realtà brutali esteriori, permettendogli una trasformazione del buio dell’orrore passato in luce e in espressione artistica.
Elka Spörri
L’arte di Adolf Wölfli: Skt.Adolf-Riesen-Schöpfung
Nonostante sia stato internato per schizofrenia all’età di trentuno anni, Adolf Wölfli (1864-1930) ha raggiunto la grandezza artistica nella sua cella al manicomio Waldau vicino alla sua nativa Berna in Svizzera. L’artista ha avuto un’influenza profonda sull’arte moderna da allora. Andre Breton descriveva il suo lavoro come “una delle tre o quattro opere più importanti del ventesimo secolo”.
L’arte di Adolf Wölfli offre un punto di vista fresco grazie ai suoi disegni incredibilmente intricati e ai suoi stupefacenti collage, così come le sue scritture, recentemente tradotte, giustamente celebrate per la loro vertiginosa fusione di mitologia e umorismo. Illuminanti sono anche i saggi di specialisti sulla sua arte e sulla sua vita. L’infanzia di Wölfli fu di deprivazione: suo padre alcolizzato fuggì quando Wölfli aveva cinque anni, e sua madre morì poco dopo. A partire dall’età di ventisei anni, i suoi ripetuti tentativi di molestare giovani ragazze lo portarono prima in prigione e, nel 1894, in manicomio. Sebbene violento all’inizio, nel 1899 si calmò – e iniziò a disegnare.
Lavorando principalmente a matita su carta da giornale, Wölfli creava una densa e stupendamente dettagliata melodia di testi di prosa selvaggiamente immaginativi, intrecciati con poesie, composizioni musicali, illustrazioni a colori e collage. Il suo capolavoro in cinque parti, “Skt.Adolf-Riesen-Schöpfung”, comprende 45 volumi di grandi dimensioni e 16 quaderni – 25,000 pagine in totale – contenenti 1,620 disegni e 1,640 collage.
Cit. Elka Spoerri, Adolf Wölfli, J. Baumann, Edward M. Gómez
2003
Semantic Scholar DOI https://doi.org/10.5860/choice.40-6205
La storica dell’arte Elka Spoerri (1924-2022) è stata la fondatrice della Fondazione Adolf Wölfli, che amministra l’eredità del versatile artista Adolf Wölfli e ha sede presso il Museo d’Arte di Berna. Con tenacia e sensibilità ha promosso in numerose mostre il lavoro e l’approfondimento dell’immensa produzione artistica di Adolf Wölfli. I suoi cataloghi sono opere di riferimento; la sua biografia parallela di Wölfli, con la contrapposizione tra la cronologia della vita reale e immaginaria, è stata un’innovazione.
Prima assoluta: Lugano, 17 novembre 2023
Testo e regia: Markus Zohner, Patrizia Barbuiani
Cast: Patrizia Barbuiani, Luca Massaroli, Baptiste Vurlod
Scenografia e Interaction Design: Sandro Pianetti
Video e fotografia: Patrick Botticchio, Primitive Films
Suono: Studio Radio Petruska
Linea grafica: Edy Ceppi
Assistenza di produzione: Elisabetta Preite
Produzione: Associazione artistica PETRUSKA per Markus Zohner Arts Company